giovedì 8 ottobre 2015

Una giornata a EXPO 2015

Siccome abito nella provincia di Milano, non potevo proprio esimermi dal visitare EXPO 2015, nonostante il mio pancione da futura mamma di cinque mesi e una giornata che non prometteva un granché.
I biglietti li avevo "rimediati" con una promo favolosa Manetti &Roberts, ormai scaduta, in cui regalavano un biglietto EXPO open (valore 39,00 euro) a fronte di una spesuccia di 10 euro in loro prodotti. Non male, considerando che avrei dovuto spendere 78 euro solo per entrare e che in pratica ne ho spesi 20, prodotti inclusi! 
Oltre al costo del biglietto, che io e mio marito abbiamo bypassato alla grande, quello che mi preoccupava era quanto avremmo speso per arrivare a Rho fiera. Arrivata alla stazione di Milano Rogoredo abbiamo scoperto che biglietto a/r per l'EXPO ci sarebbe venuto a costare solo 5 euro a persona, che non è un prezzo così alto, paragonato ad esempio a quello che si spende per arrivare da Termini alla Nuova fiera di Roma! 
Una volta giunti a destinazione, abbiamo notato con grande gioia che non vi era fila ai tornelli, che assomigliano tanto a quelli degli aeroporti, con tanto di scanner e militari al seguito. 
 In meno di cinque minuti fummo al centro del Decumano, che attraversa come un'arteria l'intera esposizione. Vi devo confidare che è stato emozionante ritrovarmi lì, tra tanta gente proveniente da ogni parte del mondo! L'impatto visivo è stato splendido!
La parte più interessante dell'intera manifestazione è senz'altro  l'architettura dei padiglioni, stupendi e diversissimi tra loro. Il tema del cibo, che doveva essere il filo conduttore di EXPO 2015 si perde un po', tra multinazionali e  propaganda turistica. Ad esempio nel padiglione del Vietnam, stupendo esternamente, oltre che qualche attrezzo di lavoro e qualche foto, era presente una mercatino che vendeva di tutto...cappelli tradizionali di paglia, alla modica (?!) cifra di 10 euro, borse, scarpe, biglietti, eccetera...cosa c'entra tutto questo col tema principale? Ce lo siamo chiesti in molti.
Il padiglione meglio organizzato, e forse quello più interessante, è senza dubbio quello giapponese. Le hostess sempre sorridenti vi accompagneranno in un viaggio virtuale nel Giappone contemporaneo, in cui il saper mangiar bene è il link tra un glorioso passato e l'avveniristico presente. 
Devo confessarvi però che se non avessi pagato il biglietto così poco, forse non sarebbe valsa la pena spendere così tanto per visitare EXPO 2015. I costi dei ristoranti interni sono alti, e non sto affermando che non siano giusti dati i grandi chef che vi lavorano, ma non sono propriamente a portata famigliare. Per non parlare delle file fuori ai padiglioni, che io ho saltato grazie al mio evidente stato interessante, ma che potevano arrivare fino alle tre ore di attesa. inoltre i cani non erano ammessi alla fiera e il mio cucciolone è stato affidato alle cure gentili di un amico, ma molte famiglie si sono dovute rivolgere a strutture quali pensioni per cani o servizi di dogsitting.  
Per concludere, la mia è stata una bella esperienza, lowcost per quanto possibile e interessante. ma sicuramente non alla portata di tutti.

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